Cosa può far pensare la parola “Teatro” a dei ragazzi? Se lo aveste chiesto due anni fa agli alunni dell’odierna 3B sicuramente vi avrebbero riso in faccia; eppure quegli stessi alunni, dopo un percorso triennale, sono stati scelti per partecipare alla 34^ Rassegna Nazionale del Teatro della Scuola a Serra San Quirico. Ma cominciamo dal principio…Siamo a Castelraimondo e più precisamente nell’Istituto Comprensivo “N. Strampelli” nella Scuola Secondaria Di Primo Grado, dove ad una classe indisciplinata e difficile da gestire è stata offerta la splendida opportunità di un corso triennale di teatro, come se fosse una materia scolastica (due ore a settimana con un attore-regista, Francesco Facciolli). Questo branco di dispettosi folletti ha rischiato più volte di perdere tutto, ma guidati dalla parola “Dignità” sono giunti fino ad una rassegna nazionale.
Ed ora eccoci qua! Dopo ben tre giorni passati a Serra San Quirico siamo tornati a Castelraimondo carichi e pieni di energia in vista degli esami di Stato di terza che ci attendono a giugno. Non ci aspettavamo niente di ciò che invece è incredibilmente successo in quel paesino sperduto nel cuore del Parco Gola della Rossa. Il nostro Istituto Comprensivo “N. Strampelli” e il Comune di Castelraimondo hanno permesso a noi alunni vivere un’esperienza unica. Abbiamo trascorso delle giornate fantastiche, partecipando a laboratori teatrali, assistendo a spettacoli di scuole di ogni ordine e grado provenienti da tutta Italia e mettendoci in gioco noi stessi. Abbiamo infatti replicato in maniera eccezionale lo spettacolo di aprile “I Promessi Sposi…a modo mio” che, seppur con qualche errore, ha dimostrato quanto il teatro ci abbia fatto crescere nel nostro percorso triennale. Emozionante e costruttivo è stato l’incontro con altre scuole, in particolare con quella dell’I.C. “Civitella Paganico” di Grosseto.
In tutto questo mare di emozioni sicuramente rimarrà per sempre impresso nei nostri cuori e nella nostra mente anche il discorso del nostro caro professore, Francesco Facciolli, che mentre aspettavamo il pullmino che ci avrebbe ricondotto a casa così ci ha salutato: “Ragazzi, difendete sempre la vostra dignità perché se non lo farete voi nessun altro lo farà. Lottate sempre per realizzare i vostri sogni sia che essi siano complessi sia che siano facili, ma non lasciateli calpestare da nessuno. Decidete voi: la vita è una sola e, cosa più importante, è la vostra”.
Cosa potevamo chiedere di meglio? Ah, certo dimenticavamo: sabato 7 maggio siamo stati premiati con un riconoscimento, il “Buon ritorno”, un biglietto d’invito per la prossima edizione della rassegna.
Non abbiamo parole per ringraziare chi ha permesso a noi alunni di poter tutti insieme beneficiare di quest’esperienza che sinceramente per molti motivi è stata più bella di qualsiasi viaggio d’istruzione…ma non ditelo ai prof o al “capo” perché potrebbero offendersi!
Paolo Barbarossa e Lucia Fabiani