“NOI NON MOLLIAMO, VINCIAMO”

La scuola di Gagliole a Roma

Mercoledì 5 aprile, presso la Sala Igea del palazzo dell’Enciclopedia Treccani a Roma, si è svolta la premiazione per le Buone Pratiche nella scuola “Scafidi”, indetto da Cittadinanza Attiva.

Ad aggiudicarsi l’undicesima edizione del Premio sono stati  gli studenti di 6 istituti, tre provenienti dalle zone del terremoto del Centro Italia, per la sezione speciale “La scuola oltre il terremoto”, tre per ciascuna delle categorie “tradizionali” del premio: educazione al benessere, alla sicurezza della scuola e del territorio, alla cittadinanza attiva.

Il plesso di Gagliole “E. De Giorgi” dell’Istituto “N. Strampelli” di Castelraimondo ha partecipato al suddetto concorso, risultandone vincitore con un progetto legato alla gestione delle emozioni nel rispetto delle regole, in collaborazione con una mamma, la dottoressa K. Monica Delmanowicz . Tale progetto “Qui si (tra)balla”, svolto attraverso diversi incontri con bambini, insegnanti e genitori ha mostrato, con una presentazione multimediale, le attività realizzate con foto, filmati, ecc…

Alla presenza di varie personalità , compreso il Ministro della Pubblica Istruzione, Signora Fedeli, la premiazione si è svolta in un’atmosfera emozionante e di grande soddisfazione, grazie anche ad una toccante motivazione del premio:

“La scuola si è distinta per aver attuato un programma di attività ludiche e motorie adeguate all’età dei bambini, che potessero far riflettere sulle varie emozioni vissute durante gli eventi sismici, soffermandosi particolarmente su quella della paura. Accanto a ciò la scuola non ha mancato di lavorare sulla prevenzione ed, in particolare, sull’assunzione di atteggiamenti corretti da adottare per prevenire e per fronteggiare altri episodi che si dovessero ripetere.

Le attività realizzate dai bambini, sia quelle guidate che quelle spontanee, dimostrano quanto sia lungo e complesso il processo di rielaborazione di esperienze drammatiche come quella del terremoto. Ciononostante la scuola non ha esitato a mettere in campo sia iniziative strutturate avvalendosi anche di esperti esterni, volte alla conoscenza ed alla gestione delle emozioni, sia di favorire tra i più piccoli attività di gioco e spontanee volte anche esse alla condivisione e al superamento delle esperienze traumatiche vissute e all’adozione di comportamenti di base di auto protezione”.